Fisso o mobile? Monoblocco o a più unità? Molto dipende dalla topologia e dalle caratteristiche dell’ambiente da raffrescare. Per scegliere bene bisogna conoscere i pro di ogni soluzione.
Il climatizzatore fisso ha gli impianti e l’alimentazione elettrica installati in maniera stabile , con possibilità di occultare (o addirittura integrare nella muratura) cavi e tubi.
I climatizzatori portatili , invece, hanno il grande vantaggio di poter essere spostati da una stanza all’altra o addirittura in un altro ambiente.
- Non si vogliono interventi tecnici di installazione
- Si vuole essere liberi di raffrescare ora una stanza, ora l’altra
- Si è prossimi a un cambio di abitazione
La tipologia di climatizzatore fisso più diffusa prevede uno split interno e un “motore” esterno , tipicamente da mettere sul balcone o comunque all’esterno. Per ovviare ai problemi di disponibilità di spazio sul balcone per l’unità esterna, si stanno diffondendo anche i climatizzatori fissi monoblocco , che vanno installati su una parete perimetrale.
- Si vuole avere la massima flessibilità nel posizionamento
- Si hanno già le predisposizioni per un sistema split più motore esterno
- Si vuole avere la massima varietà di scelta tra i modelli
- Non è disponibile un punto su una parete periferica esterna a cui appoggiare un eventuale monoblocco
- Non si vogliono impianti che richiedano tubi per collegare le due unità (è sufficiente un allacciamento elettrico)
- Si vuole minimizzare l’impatto estetico del climatizzatore all’esterno di casa (ci sono solo due griglie di carico e scarico aria)
Tra i climatizzatori con unità esterna ne esistono alcuni il cui motore esterno è in grado di gestire più di uno split interno , così da coprire più ambienti. Vantaggi e svantaggi di questa soluzione sono evidenti: si ha un solo motore esterno, minimizzando gli ingombri e la manutenzione; le linee di refrigerazione che collegano l’unità esterna agli split sono però generalmente più lunghe. La soluzione Multisplit è ideale per coprire diversi ambienti , a patto che questi siano abbastanza adiacenti tra loro e comunque raggiungibili dalla posizione del motore esterno.
La superficie, o meglio ancora il volume, di ogni ambiente è il parametro fondamentale da considerare per scegliere un climatizzatore della giusta potenza . Ma non solo: anche l’isolamento termico dell’immobile e degli infissi, l’esposizione solare e la superficie vetrata sono fattori da tenere in considerazione
A puro scopo esemplifi cativo, ecco alcuni valori indicativi per il dimensionamento di un climatizzatore. Nella prima colonna i metri quadri della stanza, nella seconda i corrispondenti valori di BTU/h e KW minimi, nell’ultima quelli ottimali.
I climatizzatori super-voraci di energia sono un retaggio del passato; i modelli attualmente sul mercato, anche in seguito a normative che via via hanno sempre più favorito la progettazione “eco”, hanno oramai consumi decisamente ridotti. Spesso sono in grado di autoregolarsi e attivano il funzionamento a risparmio energetico quando la stanza è vuota ; in altri casi la presenza di sensori rileva i movimenti umani e autoregola la potenza. Inoltre, l’impiego sempre più diffuso dei motori Inverter ha dato ulteriore impulso alla riduzione dei consumi. Per capire e confrontare le prestazioni di consumo e le altre caratteristiche tecniche dei diversi modelli, viene in aiuto l’etichetta energetica, che è obbligatoria e standardizzata.
• Classe di efficienza energetica: una classificazione che si basa sul consumo energetico in raffreddamento; la A+++ indica i modelli a maggiore efficienza, la B e le lettere successive quelli relativamente meno virtuosi
• kW indica la potenza in raffreddamento
• SEER è l’indice di efficienza energetica in modalità di raffreddamento: più alto è questo valore, meglio è
• kWh consumo annuo di energia elettrica in raffreddamento per un funzionamento stimato di 500 ore/anno in condizioni medie. In caso di utilizzi più o meno intensi, il consumo va ricalcolato di conseguenza
• Classe di efficienza energetica: una classificazione che si basa sul consumo energetico in riscaldamento; la A+++ indica i modelli a maggiore efficienza, la B e le lettere successive quelli relativamente meno virtuosi
• kW indica la potenza in riscaldamento suddiviso per tre zone climatiche
• SCOP è il coefficiente stagionale in riscaldamento calcolato per le tre fasce climatiche in cui è stata divisa l'Europa; più alto è questo valore è meglio è
• kWh consumo annuo di energia elettrica in riscaldamento per un funzionamento stimato di 500 ore/anno in condizioni medie. In caso di utilizzi più o meno intensi, il consumo va ricalcolato di conseguenza
• Mappa dell’Europa suddivisa in tre zone climatiche
• Rumorosità delle unità interne (in alto) e esterne (in basso) espressa in dB (A) misurati a un metro di distanza dall’apparecchio. Valori buoni sono considerati quelli sotto i 60 dB
L’etichetta energetica riporta i consumi medi annui in KWh (chilowattora) per un utilizzo di 500 ore. Questo valore rappresenta il consumo elettrico ed è oggettivo, mentre il costo correlato a questo consumo, che sarebbe più chiaro, varia da utente a utente. Per farsi un’idea, è ragionevole stimare il valore di 0,2 euro per ogni kWh, una media dei diversi trattamenti contrattuali in vigore in Italia. Per fare un esempio, un modello con un consumo di 150 kWh avrà un costo di gestione di circa 30 € all’anno per un utilizzo di 500 ore. Questa spesa va riparametrata per utilizzi più intensi o costi del kWh differenti.
Certamente la funzione principale del climatizzatore è quella di raffrescare, ma in realtà la maggior parte dei prodotti, soprattutto i migliori, possono fare di più per migliorare il comfort degli ambienti. Vediamo quali sono le funzioni più gradite.
Alcuni climatizzatori inviano il flusso di aria fresca prevalentemente su un lato per rinfrescare l’ambiente senza lambire le persone con la brezza fredda . Modelli più evoluti hanno sensori di presenza per identificare dove sono le persone e indirizzare il flusso d’aria altrove.
I migliori modelli di climatizzatori presenti in commercio integrano una comoda modalità silenziosa da utilizzare, per esempio, negli orari notturni ; una funzionalità che può riguardare sia l’unità interna (per il buon riposo degli abitanti della casa) che quella esterna (per non disturbare il vicinato).
Alcuni modelli di climatizzatori dispongono di una sorta di modalità “turbo” (o "fast") che permette di raffrescare velocemente un determinato ambiente ; una funzione ideale che non può mancare quando si rientra a casa nelle giornate estive particolarmente roventi e afose.
I migliori climatizzatori dispongono di diversi filtri che hanno il preciso scopo di rendere sana e pulita l’aria che respiriamo in casa . Oltre a eliminare odori (come fumo e cibo), polveri e sporco presenti nell’aria, i filtri contribuiscono a catturare batteri, virus, funghi, spore, polline e altri allergeni.
Buona parte dei modelli dei climatizzatori in commercio sono in grado anche di scaldare un ambiente freddo e non solo di raffrescarne uno caldo . La funzione è particolarmente utile nella mezza stagione e in tutti quei locali in cui il riscaldamento è insufficiente nelle giornate più fredde. Da sottolineare che, contrariamente a quanto pensano in molti, la funzione pompa di calore nulla ha a che vedere con l’inverter.
Alcuni climatizzatori sono realizzati per consentire una migliore distribuzione dell’aria. Il flusso d’aria può essere gestito per risultare più naturale, in orizzontale o verticale in base alla posizione delle persone . In alcuni modelli è presente un sensore che rileva la presenza di persone e la temperatura delle superfici della stanza cosicché il climatizzatore indirizza il flusso d’aria dove necessario per fare in modo che la temperatura risulti uniforme.
Come ogni altro oggetto che entra in casa, anche il climatizzatore deve essere capace di ambientarsi senza guastare l’armonia dell’ambiente . Insomma deve essere bello da vedere e progettato per non ingombrare troppo.
Profondità ridotta significa minore impatto con l’ambiente , una presenza discreta; per le unità a parete, anche una minore possibilità di interferire con ante dei mobili e altri elementi di arredamento. Le unità interne dei climatizzatori fissi possono arrivare ad avere una profondità anche di soli 15 cm ; mentre i modelli mobili più compatti riescono a rimanere sotto i 35 cm di profondità.
Non c’è più solo la classica finitura bianco panna: oggi i modelli più attenti al design offrono unità interne con finiture più eleganti, di colori differenti e in grado di adattarsi a ogni ambiente. .
Gli split hanno spesso abbandonato la loro forma tradizionale curvilinea per assumere una linea più leggera e moderna che, tra le altre cose, ottimizza il corretto flusso dell’aria.
Il telecomando è l’unica parte del climatizzatore con la quale l’utente interagisce : l’attenzione progettuale si arguisce anche dalla sua qualità, alla quale è bene prestare attenzione nel momento della scelta.
Il climatizzatore connesso al Wi-Fi e gestibile da remoto non è più un sogno : sono sempre di più i modelli disponibili che si possono connettere alla rete e gestibili attraverso smartphone o tablet in casa e fuori casa; non solo si può gestire la temperatura “da lontano” ma anche tenere sotto controllo i consumi.
L’impostazione della modalità di funzionamento e della temperatura può essere fatto tramite app , con il vantaggio di un’interfaccia più facile da usare e intuitiva del telecomando tradizionale.
Con i telecomandi, programmare il funzionamento del climatizzatore è generalmente poco intuitivo. Con lo smartphone è più semplice e, per esempio, impostare lo spegnimento automatico di notte diventa un gioco da ragazzi.
Da ovunque ci sia un collegamento a Internet, è possibile accendere, spegnere e impostare il climatizzatore . In questo modo si può iniziare a raffreddare prima di arrivare a casa o si può controllare, sempre da remoto, se si è lasciato il climatizzatore inavvertitamente acceso e spegnerlo.
Grazie alle funzioni di “geofencing” disponibili in alcune app, il climatizzatore può comportarsi in maniera differenziata a seconda della posizione del proprio “padrone” . Se si avvicina entro un certo raggio da casa (e quindi è pensabile che rincasi) il climatizzatore, se fa caldo, si accende e inizia una sorta di preraffrescamento automatico. Allo stesso modo, se l’utente si allontana da casa oltre un certo limite, il climatizzatore si spegne.
Tramite l’app è possibile fare una telediagnosi al climatizzatore , che può aiutare anche i tecnici dell’assistenza per un eventuale intervento di riparazione.